Il potere di uccidere - Fabrizio Roncone
Un bel giallo molto italiano mi è piaciuto molto
Un bel giallo molto italiano mi è piaciuto molto
Scritto molto bene scorrevole linguaggio crudo
Trama originale scritto molto bene se piace genere lo consiglio
DVD danneggiato e illeggibile
La lettura di questo libro mi ha coinvolto dalla prima pagina; merita davvero di essere letto.
Un romanzo toccante e emozionante. Ogni pagina è un pugno di realtà. Si intrecciano due grandi tematiche: l'indagine per la morte di Samuele e il passato dello stesso, rievocando le sensazioni e i tragici avvenimenti che hanno segnato e distrutto la vita di migliaia di persone. Un romanzo vero, schietto, a tratti duro.
Ho amato particolarmente la figura di Antonino: un bambino che con la sua semplicità e la sua innocenza guida alla scoperta della verità. Non solo riesce a fare aprire Sam al racconto del suo passato, ma riesce a guidare anche gli adulti a capire la verità. È una lezione di vita e di schiettezza, è freschezza e non si può fare a meno di riflettere sulle sue parole .
Era tanto che non mi commuovevo alla fine di un libro .... E questo me ne ha dato la possibilità.
Un giallo particolare, diverso dal solito. C'è sì l'indagine per la morte di Sam ed è davvero ben costruita. Ma ciò che lascia attaccati alle pagine è la storia vera, dura e cruda di ciò che è stato. Sicuramente uno dei libri più belli che ho letto negli ultimi anni.
Un libro il cui contenuto è faticoso come il vivere, bisogna decidere continuamente di affrontarlo.
È un'educazione allo sguardo perché improvvisamente riserva domande preziose per il lettore:" che senso ha essere liberi se la persona che amavo è morta?"
"La preparazione a qualsiasi sfida consiste soprattutto in un lavoro di sgravio....
L' austerita' allevia il cuore e mette a fuoco la vista. Viaggia leggero."
"Se non siamo alla ricerca dell'essenza, allora cosa cerchiamo?...E la realtà che indaghiamo deve prima di tutto contenerci. E cosa siamo noi?. Dieci per cento biologia e novanta per cento mormorio notturno".
Veramente manuale superficiale ed inutile!!!!
Per questa storia l’autrice si è ispirata, come sempre alla sua terra carica di storia e leggende, ma in particolare ai margini, al confine con la Slovenia, dove i sentieri si intersecano con vite linguaggi e usi, a volte con radici profonde altre tramite un gergo lessicale e scritto spesso incomprensibile.
“la roggia attraversava aiuole ancora verdeggianti, screziate dal porpora e dall’oro delle foglie cadute da alberi centenari.”
Il suo Friuli, precisamente Cividale e dintorni. Iniziamo partendo dal lago di Cornino. Lì troviamo Teresa Battaglia riversa su un cadavere, e Massimo accorso in quel luogo grazie a una telefonata anonima. La vicenda è al quanto ingarbugliata, su questo la Tuti insegna.
La ex commissaria è sempre più in confusione, alterna momenti di grande lucidità e sprezzante intelligenza a lunghe ora di assenza o presenza apparente, dove la mente fluttua tra fantasia e realtà, che però non ne capisce il confine.
“provo l’impulso di riordinare tutto, e invece le vite degli altri le scompiglio.”
In questo borbottio di parole non dette e momenti inadatti per dirle troviamo Massimo Marini il suo braccio destro, nel senso
materiale, lavorativo e filosofico. Oramai è un ispettore smaliziato, di veloce pensiero e risposta tagliente, proprio nei confronti di Teresa, che nonostante la malattia è sempre pungente e sarcastica.
“Teresa sentiva il calore della sua mano sul braccio e il freddo del mondo sul viso.”
Nel carosello di questa vicenda che tocca santuari, cripte, segni rupestri, e tanta, suggestione, ci sono anche gli altri compagni, come la psicologa, il suo ex capo Lona. Anche se Teresa non fa più parte della squadra, i suoi più stretti collaboratori, la voglio aiutare ad uscire da quella sgradevole situazione.
Molti sono i riferimenti ai vecchi casi, perché gli attori si evolvono mutano, la penna di Ilaria è imprevedibile ad ogni pagina ci fa credere ciò che poi non sarà, oppure lo è, ma con occhi...
“una narrazione diversa da quella che gli occhi vedevano. Era una nota stonata in una sinfonia chiarissima”
In questa storia giovani che si uccidono, madri burbere e affrante da colpe da espiare, cimiteri pagani, corpi scheletrici mancanti
di ossa.
“Non ebbero cura di quella donna china impegnata a sopravvivere al trascorrere del tempo.”
Il mantra è : “Le mani in tasca”
Mi chiedo come mai, forse per celare la verità? Oppure per la vergogna? O ancora per chiudersi in se stessi?
Aggettivo suggestione
Concludendo
Da leggere, se si sono letti i precedenti. Anche solo per scoprire
come regredisce la mente di Teresa, fino a dove la Tuti è capace di farla arrivare, e del Marini, sempre più padrone dei propri pensieri e delle proprie decisioni.
PRO
Coinvolgente
CONTRO
Forse la necessità di arrivare a trecento pagine fa perdere un po’ la narrazione, ma tiene alta l’attenzione sulla storia antica dei luoghi.
Un filo di thriller in questo libro non proprio per i più piccoli. Finale a sorpresa. Molto bella l'impaginazione e le illustrazioni (ricche di riferimenti)
Probabilmente il volume piu bello di tutto demon slayer.La backstory di akaza mi ha colpito personalmente rivoltando del tutto il freddo e apatico assassino che si vede nel film/seconda stagione.Qui viene meno uno dei problemi principali di Demon slayer.Apprezzo il fatto che nonstandard tanjiro a fargli il cosiddetto "talk no jutsu" ma che sia lui stesso a realizzare l'insensatezza della sua resistenza.Il power up di tanjiro rende il combattimento piu scenico anche se é il classico power up da battle shoenen.Questo spunto di trama però rende giusuizia a rengoku in quanto ti fa capire che c'era solo un modo per sconfiggere akaza(quello che fa tanjiro) e lo apprezzo.
Secondo me è molto bello il modo in cui quello che sta succedendo alla terra venga messo in paragone con quello che succede ad artur.Il libro vuole mettere in proporzione eventi tragici nella sua vita con il normale svolgimento dell'universo(o almeno per quanto sembra).Poi la guida galattica stessa é un concetto molto triste cioè la impossibilità di conoscere l'intero universo.Infine il finale è una delle megliori suvverzioni delle aspettative mai vista.
Un giallo alternativo che ci fa conoscere un poco di Giappone bello
Bel giallo mi ha ricordato tanto il gruppo della sezione q di Jussi adler
Libro molto bello e adatto a chi piace leggere poco. Perfetto per chi adora la tipologia gialla